La Riserva dello Zingaro - qui puoi ritrovare l'Eden.



Come uno scrigno prezioso, questo tratto di costa conserva il fascino della natura selvaggia e racconta una Sicilia del passato. Scopri la sua anima tra i sentieri che si spalancano sul mare più bello d'Italia.



Lasciati trasportare in questo piccolo mondo lontano dai rumori, in cui nessuna strada è da percorrere in auto, ma dove è possibile solo passeggiare a piedi per i sentieri, ascoltando i suoni di una incontaminata e rigogliosa vegetazione.
Un universo selvaggio che si sviluppa lungo sette chilometri, tra imponenti montagne, profonde rientranze ed ampie vallate sul mare.
Per quanto possa sembrare incredibile, il percorso di sette chilometri ti consentirà di rimanere estasiato dalla vista di ben sette meravigliose spiagge (Cala Capreria, Cala del Varo, Cala Disa, Cala Berretta, Cala Marinella. Cala Torre dell’Uzzo e Cala Tonnarella dell’Uzzo).

Entrando dal lato nord, cioè da San Vito Lo Capo, lasciando l’auto nel parcheggio gratuito (se entrerai dal lato nord, Scopello, il parcheggio sarà invece a pagamento) la prima spiaggia che incontrerai, dopo appena cinque minuti di cammino, è quella di Cala Tonnarella dell'Uzzo.
Un po' più avanti, percorrendo un sentiero molto agevole e pianeggiante, raggiungerai Cala dell'Uzzo, nei pressi della quale si trova l’omonima grotta e in cui potrai ammirare anche uno degli insediamenti preistorici più importanti della Sicilia. Da analisi antropologiche, infatti, si è accertata all’interno della Grotta dell’Uzzo la presenza di tracce e residui umani, risalenti a circa 10.000 anni fa!
Se sei un buon camminatore, soprattutto in alta stagione, apprezzerai maggiormente Cala Marinella, Cala Berretta e Cala della Disa, meno affollate delle altre spiagge. Cala del Varo è invece l’unica caletta raggiungibile solo tramite barca. Infine Cala Capreria, la spiaggia più vicina all’ingresso sud della Riserva, è una spiaggia di sabbia, ciottoli e sassolini, dai fantastici contrasti cromatici e dal forte impatto paesaggistico. Se camminerai ancora per altri venti minuti, potrai uscire dal lato di Scopello, antico borgo marinaro, che sembra sia sorto sul sito delle mitica città di Cetaria (il cui nome potrebbe derivare dall'abbondanza di tonni che popolano il mare nei pressi dei Faraglioni).


Non solo il mare, ma anche la vegetazione è un’esplosione di colori, specialmente in primavera; gli olivastri, i mandorli, i carrubbi, si mescolano alle rigogliose distese di palme nane e alle numerose ed eleganti orchidee, mentre i frassini e gli alberi da sughero si alternano all'euforbia e al lentisco.
La palma nana, presente in tutta la zona, è il simbolo indiscusso della Riserva dello Zingaro; con le sue foglie, i contadini creavano oggetti di uso quotidiano, molti dei quali sono oggi custoditi nel piccoli Musei della Riserva.



Cenni storici sulla Riserva del Parco dello Zingaro.
Fu istituita come riserva, dalla Regione Siciliana, nel 1981. Nel 1980 una mobilitazione generale, portata avanti da diverse associazioni (tra cui Wwf, Legambiente e Italia Nostra), impedì i lavori, già iniziati, per realizzare una strada costiera che congiungesse San Vito lo Capo a Scopello, cementificando così l’incontaminato territorio dello Zingaro. Il 18 maggio infatti una marcia organizzata dagli oppositori a tale progetto, e alla quale presero parte duemila partecipanti, ebbe un grande sostegno popolare tanto che, un anno dopo, il 6 maggio del 1981, la Regione Siciliana varò una legge sulle aree protette.


La R. N. O. Zingaro, in occasione della storica ricorrenza del 18 Maggio, lancia un appello a quanti furono in quel giorno protagonisti della marcia che diede vita alla prima Riserva in Sicilia. Chiunque abbia foto, scritti, manifesti o testimonianze di qualsiasi tipo potrà contribuire alla realizzazione di un archivio storico culturale che permetterà l’allestimento di una mostra itinerante che la R.N.O. Zingaro presenterà insieme al ROTARY CLUB, partner ufficiale, il 18 maggio 2019.






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